Vol 23 (2025): Osare il futuro
Descrizione del fascicolo
Rendere “rispettabile” la professione del futurista è un’ottima cosa. Uscire dalla logica dei guru e delle loro profezie a favore di un’idea del/della futurista come persona in grado di fare congetture sui futuri possibili a partire da metodi e strumenti rigorosi è infatti anche un modo per democratizzare una disciplina che rischia di essere considerata troppo elitaria e, come tale, a supporto dell’establishment e delle sue priorità. Ma c’è un rischio implicito in questa volontà di rendere gli studi di futuro esclusivamente orientati all’applicazione pratica, alla “messa a terra”, all’utilizzo immediato: quello di usare il futuro, ossia di vedere nella dimensione del futuro solo un’altra risorsa sfruttabile per le esigenze del presente, anziché quell’ampio ventaglio di possibilità potenziali che realmente rappresenta. Gli articoli qui raccolti, che provengono in buona parte dal Convegno di Futures Studies 2024 “Osare il futuro”, s'ispirano al proposito di promuovere il necessario ritorno dei Futures Studies all’originaria ambizione di una missione sociale che stimola a osare il futuro, mettendo in discussione gli schemi logori del presente esteso in cui viviamo per proporre visioni alternative del possibile. Questo numero di Futuri offre pertanto spunti inediti, provocatori, interdisciplinari, emancipativi e visionari per ripensare il ruolo che la previsione sociale è chiamata ad assumere nel secondo quarto di questo ventunesimo secolo.